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Caratteristiche della scuola pubblica oggi

CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA PUBBLICA (e di molte private) OGGI

Ci ritroviamo a confronto diretto con la scuola pubblica (dopo anni passati di esperienza come professionisti del sociale a contatto anche con la scuola), grazie alla scelta di Rebecca di iniziare a frequentarla. Ciò ha comportato la preparazione di tre esami (due scritti e uno orale) e l’inserimento nella classe prima di una scuola secondaria di primo grado, il primo giorno del secondo quadrimestre, mercoledì 1 febbraio 2017.

Il desiderio di Rebecca, sintono con il suo temperamento e maturato gradualmente dentro di lei e manifestatosi con chiarezza e rilassata determinazione, è quello di vivere maggiore socialità allargata, frequentando un gruppo di coetanei nel quotidiano. Quello che ha trovato al momento corrisponde solo in piccolissima parte alle sue aspettative e presenta delle “anomalie” che stanno già balzando alla sua coscienza.

Anche noi genitori stiamo osservando in modo ravvicinato gli effetti diretti della scuola sugli equilibri familiari e su quelli personali di Rebecca e stiamo accorgendoci da vicino di una serie di caratteristiche di cui eravamo già coscienti da tempo ma che ora sono balzate necessariamente ai nostri occhi e chiedono di essere condivise nel modo più chiaro e diretto possibile.

Ecco una tabella riassuntiva per sintetizzare il nostro sguardo sulle caratteristiche della scuola e sui loro effetti sui suoi “utenti”, i bambini, e sul loro sistema familiare.

Nella prima colonna vi è l’elenco delle caratteristiche oggettive della scuola che, tra le tante, prendiamo in considerazione. Sono oggettive in quanto prive di valutazione soggettiva. Descrivono semplicemente l’ordine di cose per come si presenta.

La seconda riguarda GLI EFFETTI SUI BIMBI per come la nostra coscienza (implicante esperienza, conoscenza, sensibilità e consapevolezza) li percepisce. Non riguardano solo gli effetti che notiamo sulla nostra bimba Rebecca, bensì anche quelli sui tanti bimbi che incontriamo, osserviamo, ascoltiamo nel nostro vivere quotidiano (oltre che tenendo conto del nostro passato strettamente professionale). Per noi sono delle evidenze, ma comprendo che riguardano la sfera del soggettivo e quindi dell’opinabile.

La terza aggiunge gli effetti sul SISTEMA FAMIGLIA e si basa sulle medesime premesse appena segnalate.

La quarta introduce un elemento che non è comprensibile a meno di avere una formazione culturale non superficiale in merito alle innumerevoli disclosure (“rivelazioni”) degli ultimi decenni relative al cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale e le sue implicazioni in ogni campo sociale, politico, economico, finanziario, culturale, educativo, della salute, spirituale. Per affacciarsi su questo mondo consigliamo la frequentazione dei seguenti autori viventi: Paolo Barnard (giornalista), Paolo Franceschetti (avvocato), Marco Pizzuti (giornalista, autore, libero ricercatore), Paolo Ferraro (magistrato penalista), David Icke (giornalista, autore e divulgatore), Steven Greer (medico, divulgatore), Bruce Lipton (biologo, divulgatore scientifico), Gregg Braden (ingegnere informatico, libero ricercatore, divulgatore scientifico), Lynn McTaggart (giornalista scientifica), Maxell Jordan (ricercatore e divulgatore in ambito giuridico), Alann Watt (ricercatore e divulgatore in ambito socio-politico). Sono solo alcuni riferimenti di grandi fratelli che si impegnano da anni (e decenni alcuni) nella cosiddetta contro-informazione.

Si usa la parola MOTIVAZIONE OCCULTA in quanto non è nota alla coscienza degli attori che la scuola la “fanno”, compresi i politici che la sostengono e promuovono, pur con visioni superficialmente differenti.

Siamo consapevoli che le caratteristiche distorte della scuola non sono frutto di svogliatezza, ignoranza, mal- funzionamento o altro di superficiale. Fanno invece parte di un’idea culturale di fondo che viene sostenuta e mantenuta con precise intenzioni a danno dell’intelligenza, della sensibilità e della cultura umana. Non certo con intenzione cosciente da parte dei suoi “ministri”: presidi, insegnanti, persino i politici ecc. i quali sono semplicemente i portatori sani del programma che li ha “acculturati” all’importanza della scuola stessa e di un suo certo modo di essere.

Comunque ormai da tempo diversi insegnanti e dirigenti si stanno rendendo conto dell’effetto alienante della scuola sui bambini e su sé stessi. Stanno così facendo un intenso lavoro interiore (e di conseguenza anche esteriore) per andare verso un possibile cambiamento evolutivo, contrastando in parte la tendenza involutiva di tutto il sistema (il quale fortunatamente, come ogni sistema vivente, nasce, cresce e poi muore).


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