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Manipolazione e sfruttamento dei bisogni


Manipolare non è solo mentire, quanto agire sulle credenze altrui per indurre comportamenti dannosi per altri o per la stessa persona che li adotta. (Franca D'Agostini)

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Molti di noi vengono oggi influenzati più di quanto non sospettino, e la nostra esistenza quotidiana è sottoposta a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono all’opera su vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo a metodi presi in prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E’ significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra insaputa, sì che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo senso, occulti. (Vance Packard)

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Hai diritto ad avere una tua opinione, puoi credere o meno a una versione dei fatti. Ma non puoi avere i tuoi fatti. (Alan Miller)

L'essere umano cerca continuamente di "adattare" la sua rappresentazione della realtà al suo ambiente reale, ma la qualità di questo adattamento dipende da due fattori. Il primo è la qualità delle informazioni (fatti+opinioni), sempre esposta al rischio di manipolazione, che egli è in grado di procurarsi. Il secondo dipende dalla sua capacità di analizzarle criticamente senza "piegarle" ai propri pregiudizi.

Il desiderio di uniformarsi agli altri

Negli anni '50 il sociologo David Riesman nel libro "La folla solitaria" (ved.bibliografia), trattò il problema del conformismo sociale causato dalla crescente paura dell'isolamento insita nelle società moderne. Egli scrisse che la manipolazione dell'essere umano è resa possibile dal desiderio, costruito e alimentato dalla società, di uniformarsi agli altri. Avviene così che i gruppi sociali di appartenenza, anzichè costituire una barriera di protezione dall'influenza della comunicazione di massa, alimentano il conformismo. Riesman per primo mise in evidenza la caratteristica auto-manipolatoria dell'essere umano: anche in presenza di un grande pluralismo di fonti informative il desiderio di conformità sociale (magari mantenendo differenze marginali), prende il sopravvento.

Manipolare le idee per indirizzare i bisogni

Negli anni '50 il sociologo Vance Packard affrontò, nel testo "I persuasori occulti" (ved. bibliografia), ormai diventato un classico, il tema della manipolazione della mente dei consumatori mediante messaggi pubblicitari che facevano ricorso a tecniche psicologiche per indirizzare le scelte d'acquisto. Egli arrivò a proporre una visione del mercato completamente dominata dai grandi gruppi industriali e dalla loro strategia di allevamento e condizionamento mentale dei consumatori "dalla culla alla tomba".

Manipolare le idee per indirizzare i comportamenti

I mezzi di comunicazione di massa (radio-TV-Web) sono diventati determinanti nella creazione del senso comune. Quel ruolo di mediazione tra la complessità della realtà sociale e l'individuo, ruolo che Lippmann aveva assegnato agli "pseudoambienti", è cambiato. Secondo il linguista George Lakoff (ved.bibliografia) gli pseudoambienti sono oggi costituiti non tanto da contenuti quanto da codici, simboli e cornici comunicative (frame), vale a dire da metafore che orientano la mente degli ascoltatori/telespettatori nella direzione voluta. Infatti l'efficacia della manipolazione mediatica non dipende dai simboli o dalle metafore in quanto tali, quanto dalla loro capacità di creare un contesto emotivo favorevole all'accoglimento dei successivi messaggi politici o commerciali.

Ad esempio, riguardo al contesto politico, la parola "sollievo" evoca un frame che comprende una parte afflitta e un soccorritore. Questo soccorritore è un eroe al quale si è grati. Chiunque cerchi di fermare il soccorritore viene dunque ritenuto malvagio. Se in questo contesto si collega il termine "sollievo" al termine "tasse" creando uno slogan politico quale "sollievo fiscale", chiunque si proponga di abolire le tasse è un eroe e colui che tenti di ostacolarlo un malvagio: ecco creato il frame ! Se questo messaggio viene ripetuto innumerevoli volte crea nella mente degli ascoltatori una disposizione favorevole (verso il soggetto che lo propone) anche nel caso in cui lo specifico ascoltatore sia talmente povero da non poter eventualmente fruire di alcuna riduzione fiscale.

Esempi analoghi relativi alla situazione politica italiana sono presenti nel libro "Sulla lingua del tempo presente" di Gustavo Zagrebelski e sono analizzati nella pagina Analisi argomenti che riporta un'analisi del lessico berlusconiano alla luce della Teoria degli Atti Linguistici. Questo paradigma sociologico sostiene che la realtà viene costruita per mezzo del linguaggio e altre forme simboliche attraverso cui ce la rappresentiamo. Conseguentemente i mezzi di comunicazione di massa, nell'atto stesso di trasmettere informazioni, trasformano e creano la realtà.


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