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L'abilità di Vivere

Oggi gli esseri umani si trovano sempre di più in una condizione di confusione. I punti di riferimento passati - istituzionali, culturali, competenziali, valoriali – sono da tempo in crisi (crisi che si stà

acutizzando) e chiedono sempre più intensamente alla persona di ricercare punti di riferimento propri e interni, saldi ancoraggi per orientarsi nella complessità del quotidiano, fatto di lavoro, relazioni, scelte che dal presente conducono verso il futuro.

Lo stress che ne deriva - l’essere messi sotto pressione dalle attività, dai tempi e dalle relazioni – chiede una capacità di adattamento continua, una competenza nel rispondere responsabilmente alle situazioni(prendersi carico di ciò che ci riguarda, lasciare andare ciò che non ci riguarda e verso cui non abbiamo possibilità reale di intervento).

Quando tale capacità è sopraffatta e la persona non riesce ad attingere alle proprie risorse adulte, si manifesta l’effetto dello stress negativo, il cosiddetto distress, indebolendo la persona nelle sue varie componenti:

  • intellettive (elaborative, decisionali, attentive, valutative),

  • emotive (la cosiddetta intelligenza emotiva),

  • fisiche (lo stato energico e vitale del corpo e la salute).

Affrontare lo stress oggi significa anzitutto aiutare la persona a utilizzare le proprie risorse interne per ridefinire il proprio rapporto con la fonte dello stress, permettendole di valutare, sentire e agire in accordo con la propria natura (fatta di competenze acquisite, valori di riferimento profondi, responsabilità, sensibilità emotiva, capacità di scelta e d’azione).

Gestire lo stress significa dunque ri-orientare la percezione affidandola alla propria capacità naturale di affrontare i compiti e le sfide che la vita dispone per accrescere la nostra abilità di stare al mondo, la nostra capacità di vivere ed espanderci, di apprendere e trasformarci.

Le crisi sono dunque situazioni che ci chiedono di ampliare la nostra capacità di risposta alle pressioni del mondo esterno, mettendo in atto nuove modalità espressive, lasciando andare le abitudini e i condizionamenti passati, oggi relativamente inutilizzabili, per aprirci al nuovo a nuove risposte, adatte alle nuove condizioni.

L’ABILITÀ DI AFFRONTARE LO STRESS COINCIDE DUNQUE CON L’ABILITÀ DI VIVERE E DI IMPARARE DALLE ESPERIENZA DELLA VITA.

Questo porta la nostra attenzione su molti aspetti generalmente dati per scontati (quindi non oggetto della nostra attenzione e della nostra libertà di scelta):

  • come ci relazioniamo al tempo (come pensiamo il tempo e le attività che nel tempo svolgiamo, quanto siamo presenti a ciò che facciamo, quanto sappiamo vivere le attività quotidiane nell’intensità e nella pienezza del qui ed ora);

  • come apprendiamo o ci permettiamo di apprendere dalle esperienze che quotidianamente e inesorabilmente (che ci piacciano o no) ci vengono incontro;

  • con quale rigidità o fluidità, apertura o chiusura, ci relazioniamo al nostro cosiddetto Carattere, Ego, Personalità (quella struttura fatta ci pensieri, intenzioni, sentimenti, valori, abitudini, reattività consolidati con cui ci identifichiamo costantemente, chiamandola IO o ME; quanto ci permettiamo di lasciar crescere questa struttura espandendola in relazione alle nuove esperienze che determinano nuove e più complesse strutture della personalità, quella che chiamiamo naturalmente “crescita”);

  • quanto siamo consapevoli dei movimenti e dei segnali che provengono dal corpo (sensazioni, percezione “a pelle”), dal cuore (sentimenti, emozioni, stati d’animo, passioni) e dalla mente profonda (intuizioni, saggezze, chiare visioni, intenzioni evolutive).

Porre l’attenzione su questi aspetti e riattivare la capacità delle persone di essere fonte della propria crescita personale e professionale - mettendosi al centro delle esperienze come soggetti sia attivi sia ricettivi, intenzionali, responsabili, capaci di scelta - permette di agire al livello più essenziale, più basilare, alla fonte.

I comportamenti, le scelte, le azioni (verbali e non) che determinano l’acutizzarsi o il cronicizzarsi dello stress, sono conseguenze dei processi interiori che ogni persona attiva e con i quali si confronta quando si pone come soggetto attivo in relazione alle proprie esperienze.

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